Tab Article
"Nel primo trattato, "Sull'origine delle favole", Fontenelle spiega come i miti antichi abbiano potuto nascere e poi essere trasmessi di generazione in generazione, attraverso processi facilmente dimostrabili. Nel secondo trattato, "Sulla felicità", lo scrittore dà il suo personale contributo a un tema ampiamente affrontato dai filosofi, ma in realtà poco conosciuto dagli uomini: la ricerca della felicità. Il terzo scritto, "Trattato sulla libertà" dell'anima, è senz'ombra di dubbio la più limpida illustrazione del necessitarismo della filosofia francese della prima metà del XVIII secolo. Poco dopo aver visto la luce viene vietato e stracciato per ordine del Parlamento. Ricompare per la prima volta nel 1743 in forma anonima, all'interno di una raccolta dal titolo "Nouvelles libertés de penser", e viene da subito attribuito a Fontenelle. Ed è proprio a questa pubblicazione e alle numerose critiche e censure che le furono mosse che egli deve la sua notorietà presso i suoi contemporanei. In questo scritto l'autore si rifa a un tema ampiamente discusso nel XVII secolo da Leibniz, Bayle, Malebranche e Arnauld, quello di mostrare come la libertà dell'uomo e la prescienza di Dio sulle azioni umane possano convivere in un unico sistema." (Dalla prefazione di Elena Pozzi)